Indice articoli
1. Introduzione e definizione del Gruppo di lavoro
Il gruppo di lavoro ha lo scopo di:
- Coordinare la definizione dello standard di buona gestione delle superfici foraggere destinate al pascolamento
- Definire i primi input tecnici dello standard di buona gestione delle superfici foraggere destinate al pascolamento
- Coordinare la fase di emissione, approvazione e revisione dello standard di buona gestione delle superfici foraggere destinate al pascolamento
Il gruppo di lavoro è formato da:
Vireo srl (referente dott. Luigi Mazzaglia)
Vireo Srl è un azienda nata nel 2010 per la gestione di servizi di certificazioni a carattere ambientale. Sono svolte varie attività di certificazione in partenariato con diversi enti di certificazione secondo i sistemi FSC (Forest Stewardship Council), PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certification), MSC (Marine Stewardship Council), Carbon Trust Standard. Nell'ambito dei sistemi FSC, PEFC ed MSC sono svolte sia certificazioni di gestione della attività (gestione sostenibile delle foreste per FSC e PEFC – gestione sostenibile della pesca per MSC) sia certificazioni della catena di custodia (COC – Chain of Custody). Vireo Srl lavora con auditors e ispettori interni ed ha maturato negli anni una profonda conoscenza dei principali sistemi di certificazione nonché dei più importanti standard alla base dei meccanismi di certificazioni stessi.
Riferimenti: Vireo Srl
Rif: Luigi Mazzaglia
Tel: 049 87 53 687
Fax: 049 8779142
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Dr. Giuseppe Fincati (servizio agricoltura e foreste - Comunità Montana Spettabile Reggenza dei 7 Comuni)
- Dal 1979 al 1980: Assistente Supplente presso l'Università degli Studi di Padova facoltà di Agraria ( Istituto di Industrie Chimico Forestali). Durante tale periodo è stata svolta attività di ricerca sviluppando alcuni temi, tra i quali quello riguardante la possibilità di trasformazione delle proteine di origine vegetali in proteine con caratteristiche strutturali simili alle proteine di origine animale. Tale attività ha visto la pubblicazione di alcuni lavori su riviste specializzate nazionali e internazionali
- Dal 1981 al 1983: Incarichi professionali presso la Comunità Montana Altopiano dei Sette Comuni di Asiago. Fra le attività svolte spicca la stesura del Piano Generale di Sviluppo con particolare riguardo all'analisi strutturale del comparto agricolo e forestale.
- Nel 1984 a seguito di pubblico concorso: assunzione in ruolo presso la Comunità Montana dei Sette Comuni , in qualità di Funzionario Responsabile del Settore Agricoltura e Foreste (ex 8° qualifica funzionale).
- Nel periodo 95/96: attribuzione delle funzioni di Dirigente dell'Ufficio Tecnico della Comunità Montana Altopiano dei Sette Comuni.
- Dal 1999: attribuzione incarico di Responsabile Ufficio Tecnico della Comunità Montana.
In ambito agricolo-forestale ruolo di Responsabile della gestione tecnica delle 78 malghe pubbliche per le funzioni delegate dalla Regione Veneto ivi compresa la definizione delle norme contenute nel Disciplinare Tecnico-economico per l'utilizzazione dei pascoli montani, quale strumento cardine di riferimento in materia.
Responsabile del Procedimento nella definizione della cartografia degli habitat e habitat di specie e del Piano di Gestione dell'area dell'Altopiano (ha 16.500) definita SIC e ZPS.
- Dal 1985: collaborazione con l'Istituto Ministeriale per la Foraggicoltura di Lodi in numerosi lavori di ricerca applicata su tematiche legate ai prato-pascoli e pascoli.
Riferimenti: Comunità Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni
Rif: Giuseppe Fincati
Tel: 0424 63700
Fax: 0424 64567
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Dr. ssa Laura Veronese (servizio agricoltura e foreste - Comunità Montana Spettabile Reggenza dei 7 Comuni)
- Dal 2004 al 2005: Incarico presso l’Unione Agricoltori di Padova nell’ambito della PAC (Politica Agricola Comunitaria) per la determinazione dei contributi spettanti agli associati.
- Dal 2006 al 2007: In seguito dell’ottenimento del titolo "Tecnico per il rilevamento CAD 2D/3D e telerilevamento GIS", incarichi nell’ambito della libera professione riguardanti Rilievi di edifici con progettazione e redazioni di Valutazioni di Incidenza Ambientale.
- Dal 2008: a seguito di pubblico concorso: Istruttore Tecnico Direttivo presso l’Ufficio Agricoltura e Foreste della Comunità Montana. In ambito silvo-pastorale: Collaborazione interna per la redazione del Piano di Gestione della ZPS (Zona di Protezione Speciale) IT 3220036 “Altopiano dei Sette Comuni”; istruttorie dei progetti inerenti L.R n.52/78 e L.R. n. 2/94 (Strutture di malghe e viabilità silvo-pastorale); collaborazione consegna e riconsegna delle 76 malghe dell’Altopiano dei Sette Comuni; controllo per la buona gestione dei pascoli e prato-pascoli, redazione progetti di taglio e miglioramento di superfici forestali; creazione di file shape per la costituzione di banche dati: Strade silvo-pastorali dell’Altopiano, malghe, pozze d’alpeggio, particelle forestali,….; collaborazione con i veterinari per la determinazione dei requisiti strutturali e gestionali delle malghe relativamente alla commercializzazione: D.G.R. 3710/2007 e alla risorsa idrica; partecipazione a giurie (Maestro assag. formaggio ONAF).
Riferimenti: Comunità Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni
Rif: Laura Veronese
Tel: 0424 63700
Fax: 0424 64567
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Dr. Gianbattista Rigoni Stern (esperto della gestione pascoli alpini)
Gianbattista Rigoni è dottore in Scienze Forestali. Ha insegnato presso l'Istituto Tecnico Professionale per l'Agricoltura di Castelfranco Veneto dal 1976 al1980. Dal 1980 al 2008 è stato Istruttore Direttivo presso la Comunità Montana Spettabile Reggenza dei 7 Comuni ad Asiago. Ha rivolto la sua attività in modo particolare nell'ambito della gestione dei prati e pascoli alpini e nell'allevamento zootecnico in aree montane. Relativamente alla sua attività ha pubblicato testi e articoli vari, ha collaborato in progetti sperimentali presso l'Università di Padova e con l'Istituto di colture foraggiere di Lodi. Correlatore di oltre 20 tesi di laurea presso le Università di Padova, Trento, Milano, Torino. Attualmente è promotore e coordinatore di un progetto di cooperazione in Bosnia-Herzegovina di assistenza ad allevatori di bovini in aree montane con l'introduzione di manze di razza Rendena.
Riferimenti: Dott. Gianbattista Rigoni
Via Ca' Bisa, 65
36012 Asiago (VI)
Cell. 3484043709
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Dr. Flavio Da Ronch (tecnico esperto della foraggicoltura alpina - Università degli Studi di Padova)
Sig. Rigoni Giancarlo (allevatore - Vice presidente Caseificio Sociale Pennar)
Giancarlo Rigoni dal 2008 vice presidente del Caseificio Pennar Asiago e dal 95 componente del consiglio di amministrazione dello stesso. Titolare della propria azienda agricola di famiglia (Fratelli Tomese) associata al caseificio Pennar consistente in 40-45 capi sita nel Comune di Gallio. Da sempre esperienza nel campo dell'allevamento di vacche da latte.
Riferimenti: Sign. Giancarlo Rigoni
Via Stellar, 10
36032 Gallio (VI)
Cell. 3472638478
Prof. Giulio Cozzi (esperto di zootecnia di montagna - Università degli Studi di Padova)
Giulio Cozzi è professore di Tecniche di Allevamento dei Bovini presso la Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Padova. Una rilevante parte dell'attività di ricerca sulla vacca da latte è stata realizzata in ambiente alpino e in particolare analizzando i diversi sistemi di allevamento che operano in questa parte del territorio. L'unità di ricerca del Prof. Cozzi ha realizzato diverse ricerche per definire alcune linee guida per la corretta gestione degli alpeggi di proprietà pubblica. Sempre in montagna, sono state condotte sperimentazioni per valutare idonee fonti proteiche alternative alla soia per l'alimentazione di vacche da latte allevate secondo metodo biologico. Altre ricerche hanno considerato lo sviluppo di sistemi analitici rapidi e a basso costo per la tracciabilità di formaggi alpini prodotti da filiere zootecniche a diverso impatto ambientale. L'operatività scientifica del Prof. Cozzi è testimoniata dalle oltre 200 pubblicazioni sulle principali riviste zootecniche nazionali ed estere, la presentazione di diverse comunicazioni a congressi nazionali ed internazionali e l'attività di docenza in corsi di formazione e aggiornamento professionale.
Riferimenti: Prof. Giulio Cozzi
Dipartimento di Scienze Animali
Università degli Studi di Padova
Tel: 049 827 2662
Fax: 049 827 2662
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2. Scopo della procedura e riferimenti
Lo scopo della presente procedura è quello di fornire delle regole documentate circa il metodo di definizione e creazione dello standard di buona gestione delle superfici foraggere destinate al pascolamento.
La presente linea guida è messa a disposizione di tutte le parti interessate tramite pubblicazione sul sito internet di Vireo Srl (www.vireosrl.it sezione "download") e sul sito internet della Comunità Montana Spettabile Reggenza dei 7 Comuni (www.reggenza.com).
Le richieste di informazioni circa il contenuto della presente linea guida possono pervenire a l'indirizzo email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure tramite fax, al numero: 049 877 91 42.
La presente procedura come anche il processo di definizione è basata sulle definizioni ISO contenute nel documento ISO/IEC Guide 2:1991 e sul documento ISO/IEC Guide 59:1994 "Code of good practice for standardization".
Meccanismo di gestione delle dispute.
In caso di eventuali dispute pertinenti allo standard o alle modalità di redazione dello stesso, il gruppo di lavoro individuerà delle figure professionali super-partes alle quali sottoporre il contenzioso. La scelta delle figure professionali sarà comunicata alle parti in questione ed ogni iniziativa sarà gestita di comune accordo.
3. Contenuto dello standard
Lo standard di buona gestione delle superfici foraggere destinate al pascolamento ha per oggetto l'individuazione di una linea guida finalizzata al miglioramento della biodiversità delle superfici foraggere stesse.
"i pascoli sono una delle componenti fondamentali e tradizionali del paesaggio delle Alpi. In relazione all'ampia variabilità ambientale che caratterizza tale territorio anche tali cenosi erbacee che vi sono molto diffuse sono tra loro sensibilmente diverse e pertanto rappresentano per lo stesso territorio una eccezionale e preziosa dotazione di biodiversità sia di tipo cenotico e sia di tipo specifico e genetico. Ovviamente, perché tale situazione possa essere salvaguardata e conservata nel tempo, la prima condizione che deve essere garantita è l'utilizzazione continua e sostenibile delle stesse superfici pabulari."
(Ziliotto U., Scotton M., Da Ronck F. I Pascoli Alpini: Aspetti ecologici e vegetazionali. In Quaderno: SooZooAlp num. 1 - 2004)
4. Struttura dello standard
Lo standard assume la connotazione di uno standard di performance con alcune caratteristiche degli standard di sistema. Il contenuto dello standard assumerà la seguente struttura:
- Principio
- Criterio
- Indicatore
Principi, criteri ed indicatori fanno parte di una gerarchia di strumenti di valutazione.
Principio
Si intende una norma a carattere generale, concisa che non contiene livelli di performance. Definisce un ambito di applicazione, un 'area dello standard. Un principio può contenere più criteri.
Criterio
Definisce l'ambito di applicazione del principio al quale aggiunge significato senza fornire una misura diretta. Un criterio è quindi un livello gerarchico intermedio fra un principio e un indicatore.
Indicatore
Definisce in dettaglio il traguardo da raggiungere nell'ambito del criterio. E' la misura diretta della prestazione. L'indicatore potrà essere numerico, documentale, quantitativo o attuativo di determinate indicazioni.
Lo standard essendo oggetto di successive revisioni riporterà un riquadro contente la data e un nome.
Durante la prima fase di revisione dello standard il documento assumerà il nome di Bozza (es. Bozza 1 del XX/YY/2011, bozza2 del XX/YY/2011, ecc).
Raggiunta la prima versione definitiva il documento assumerà il nome di Standard - Versione (es. Standard Versione 1 del XX/YY/2011, ecc.)
5. Sviluppo e prima fase di revisione dello standard
Lo standard, in conformità alla linea guida ISO e per assicurare il massimo consenso, sarà oggetto di un processo di revisione dedicato ad un pubblico di tecnici, esperti ed interessati al settore della zootecnia e più in dettaglio ad interessati alla gestione delle superfici foraggere destinate al pascolamento.
La fase di prima redazione sarà gestita nell'ambito delle attività del Gruppo di lavoro. Raggiunta una prima bozza dello standard inizierà la fase di consultazione di seguito descritta.
La consultazione delle parti interessate avverrà secondo delle scadenze definite (vedasi sezione 6 della presente procedura e relativo cronoprogramma) e con le seguenti modalità:
- Raccolta di nomi e contatti
Il gruppo di lavoro raccoglierà tutti i nomi e contatti dei soggetti che si ritiene possano essere interessati all'iniziativa. I contatti dovranno contenere: Nome, Cognome, Ente o organizzazione di appartenenza, indirizzo email, telefono. La fase di creazione di tali elenchi sarà inoltre pubblicata sui siti internet www.vireosrl.it e www.reggenza.com garantendo quindi la massima visibilità possibile all'iniziativa. - Invio di una dichiarazione di interesse a partecipare tramite un modulo ed un meccanismo predefinito.
Ai vari contatti raccolti sarà inviato via e-mail un modulo contenente i seguenti punti:- Descrizione del progetto GreenGrassDairy
- Spiegazione del processo di revisione
- Conferma delle are di pertinenza
- Richiesta di interesse a partecipare a titolo gratuito
- Descrizione delle modalità e del funzionamento del processo
- Eventuali altri contatti/riferimenti da poter includere nell'elenco
- Conferma che i dati raccolti saranno utilizzati solo ed esclusivamente per lo scopo del progetto
- Creazione dell'elenco della parti interessate in base all'area di pertinenza.
I soggetti che hanno aderito alla richiesta di partecipazione saranno inclusi in un elenco Excel gestito dal gruppo di lavoro. - Sottomissioni dello standard tramite un modulo ed un meccanismo predefinito.
Ai vari soggetti sarà inviato via e-mail un modulo contenente i seguenti punti:- Bozza completa dello standard
- Evidenziazione di un eventuale criterio o indicatore dello standard da analizzare
- Chiara descrizione delle modalità di sottomissione delle proprie considerazioni
- Tempistiche per la sottomissione delle proprie considerazioni
6. Programma definizione dello standard (cronoprogramma)
Il cronoprogramma descrive tutte le fasi che porteranno ad avere la prima versione dello standard da testare in campo presso delle malghe o dei pascoli selezionati. Il crono programma stabilisce della date che diventeranno vincolanti per tutte le parti interessate direttamente o indirettamente coinvolte nel progetto.
Il cronoprogramma descrive anche il risultato operativo di ogni singola fase.
Fase |
Inizio |
Fine |
Durata (giorni) |
risultato della fase |
definizione linee guida |
02/08/2011 |
12/08/2011 |
10 |
definizione linea guida |
scrittura 1a bozza standard |
02/08/2011 |
16/10/2011 |
75 |
1a bozza standard |
creazione elenchi consultazione |
01/09/2011 |
16/10/2011 |
45 |
creazione elenchi parti interessate |
1a fase consultazione |
16/10/2011 |
15/12/2011 |
60 |
|
1a fase revisione |
15/12/2011 |
14/01/2012 |
30 |
2a bozza standard |
2a fase consultazione |
14/01/2012 |
28/02/2012 |
45 |
|
2a fase revisione |
28/02/2012 |
29/03/2012 |
30 |
3a bozza standard |
3a fase consultazione |
29/03/2012 |
28/04/2012 |
30 |
|
revisione finale |
28/04/2012 |
28/05/2012 |
30 |
Standard versione 1 |
7. Revisioni successive dello standard
Raggiunta la prima versione definitiva (vedasi sezione 6 della presente procedura e relativo crono-programma), lo standard sarà oggetto di revisioni successive programmate dai detentori dello standard.
Lo scopo delle revisioni successive è avere sempre un documento aggiornato che tenga conto delle mutuate condizioni e delle naturali evoluzioni della materia e della disciplina delle superfici foraggere destinate al pascolamento.
8. Detentori dello standard
Lo standard di buona gestione delle superfici foraggere destinate al pascolamento e la presente linea guida sono di proprietà dei soggetti facenti parte del gruppo di lavoro che li ha redatti. Ogni utilizzo del materiale prodotto sarà concordato dalle parti e deciso di comune accordo.