Green Grass Dairy: formaggi a filiera pascolo certificata, intervista a Giuseppe Fincati
Giuseppe Fincati, responsabile tecnico della Comunità Montana "Spettabile Reggenza dei 7 Comuni", illustra il progetto "Green Grass Dairy" per la salvaguardia della biodiversità sull'Altopiano, attraverso l'attività di monticazione e lattiero-casearia secondo modalità di allevamento tradizionali.
Questo progetto si chiama "Green Grass Dairy": innanzitutto vede coinvolta l'Università di Padova, un'azienda locale, il Caseificio Sociale Pennar e da due altri partner: uno siamo noi, Comunità Montana dei 7 Comuni, l'altra è Vireo, una società privata esperta nella certificazione forestale e agricola.
Il progetto è composto da tre azioni: la prima riguarda la formulazione, la messa su carta di norme che prevedono l'utilizzo di superfici aperte, di pascoli, in particolar modo di prato-pascoli e di prati, secondo un sistema che sia rispettoso della biodiversità, osservando tutte le disposizioni e la procedura prevista dalle norme ISO.
La seconda azione è quella di inventare - questa è opera del Caseificio Sociale Pennar - una serie, un paniere di prodotti che derivano dalla trasformazione del latte a filiera molto corta, con delle particolari proprietà che si differenziano dai normali prodotti che trovi sul mercato, proprio per il fatto che gli animali che utilizzano queste superfici si alimentano prevalentemente della risorsa naturale: erba di pascolo.
L'ultima azione riguarda la messa a punto di protocolli di indagine - questo è compito soprattutto dell'Università - che garantiscono il consumatore che sono prodotti particolari, che hanno delle caratteristiche diverse dai competitor, dallo stesso formaggio, mezzano, o fresco, o vecchio, che si ottiene da latte derivante da animali che si alimentano in un modo un pò diverso.
Quindi: valorizzazione, differenziazione e tracciabilità di questi prodotti.
Con le recenti indicazioni della Comunità Europea, in altopiano sono stati individuati circa sedicimila ettari - quindi una parte importante del territorio - sono stati classificati come siti di importanza Comunitaria [SIC] e zone speciali di protezione [ZPS].
Cosa vuol dire? Vuol dire che quasi tutta la parte alta dell'altopiano è una zona considerata a particolare valenza ambientale naturalistica, tanto è vero che tutte le attività, i progetti, le azioni che l'uomo ha necessità di portare avanti in quei territori possono essere portate avanti, previa dimostrazione che non siano pregiudizievoli dell'oggetto della protezione all'interno di questi territori, che è la biodiversità, che sono le specie animali e vegetali che in essi vi abitano.
Nel panorama alpino nazionale l'altopiano si colloca in una posizione privilegiata, con quasi circa 80 malghe di proprietà pubblica, per una superficie complessivamente coltivata a pascolo di notevole importanza e di notevole estensione, che raggruppa, assieme ai prati-pascoli, circa il quaranta percento dell'intera superficie dell'altopiano, che ricordo essere di circa 465 kmq.
Da questi semplicissimi dati si capisce come l'altopiano è fondamentalmente costituito da superficie verde, la cui manutenzione, dal punto di vista naturalistico, dal punto di vista dell'efficienza anche produttiva, oltre ad avere dei caratteri, delle conseguenze economiche, è intimamente connessa con l'appetibilità del territorio anche dal punto di vista turistico.
Se pensiamo, solamente per un momento, che tutta la parte alta sia priva degli ottomila capi, circa, bovini, che in estate vengono a monticare in altopiano, capiamo che diventerebbe una superficie inospitale e quindi degradata dal punto di vista paesaggistico e non solo, e quindi poco appetibile per il turismo.
Queste forme di allevamento garantiscono la conservazione ambientale e quindi la conservazione del paesaggio, dell'ambiente e quant'altro. E in questo modo dicevamo, "giochiamo ai due tavoli", perché l'agricoltura, la forma di allevamento, attuata con il rispetto di queste norme, è un attore positivo del territorio, che induce, che pratica l'utilizzo delle superfici garantendo e favorendo la conservazione ambientale e possibilmente anche il miglioramento dell'ambiente.